Hotel Duc de Rohan - Le nostre origini.
La nostra storia inizia tanto tempo fa, nel 1635. Tutta l’Europa è dilaniata da uno dei conflitti più lunghi e distruttivi di sempre: la Guerra dei Trent’anni (1618-1648).
Livigno è un piccolo paese isolato ed estremamente povero, abitato da semplici contadini ed allevatori, così come il resto della Valtellina. Il caso vuole che il territorio valtellinese si trovi in una posizione davvero strategica per gli Asburgo. I Grigioni e i Francesi sono occupati a combattere, a dispetto degli ignari contadini livignaschi: così Livigno viene occupata dall’esercito imperiale il 26 giugno 1635, e mentre i soldati festeggiano, il condottiero francese Enrico II di Rohan-Gié (1579–1638), principe di Léon, prepara l’offensiva, deciso a liberare Livigno dalle truppe degli invasori spagnoli.
Partendo da Chiavenna, il Duca giunge a Zuoz e valica il passo di Cassana, ancora innevato, con centinaia di cavalli al seguito e attraversando i sentieri montani. Nonostante i ponti abbattuti dal nemico, arriva in Val Federia oltrepassando il torrente, e si apposta sulla vetta Blesaccia, da cui può dominare l’intera valle di Livigno.
Nelle sue memorie leggiamo: “Livigno è una valle che dipende dal Contado di Bormio e si estende per circa due ore in lunghezza e 1500 passi in larghezza: ha tre uscite attraverso la Valle di Fraele a Bormio, attraverso il Monte di Pisciadella a Poschiavo e per il monte di Cassana in Engadina. È un prato ininterrotto, disseminato di case distanziate tra loro; è divisa nel mezzo da un piccolo torrente difficile da guidare in estate quando si sciolgono le nevi”.
La ribellione inizia vicino alla Chiesa di Santa Maria Nascente, con un esercito che è la metà di quello imperiale. Proprio qui inizia la leggenda.
Si dice che il Duca di Rohan e i francesi si siano travestiti con i camici bianchi di una confraternita e abbiano messo in fuga i soldati nemici, terrorizzandoli. Altri narrano invece di un’alleanza stretta fra Livigno e i francesi per liberare il paese dagli invasori. Gli spagnoli, presi alla sprovvista, fuggono attraversando il torrente Spöl e distruggendo subito dopo il ponte, ma la cavalleria francese ha comunque la meglio su di loro, costringendoli ad una ritirata verso il passo d’Eira.
Livigno è finalmente libera. Il Duca di Rohan la consegna ai Grigioni, i nuovi padroni, e noi, ancora oggi, fieri portiamo il nome di questo valido personaggio storico.
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